Investimenti in ricerca e sviluppo e innovazione alla base della filosofia imprenditoriale. Il fatturato 2020 in crescita rispetto al 2019, sostenuto dalle esportazioni.
Castel San Pietro Terme, 22 febbraio 2021 – Nonostante il 2020 sia stato un anno difficile e incerto che ha tenuto tutti con il fiato sospeso, la Umberto Cesari, con oltre 55 anni di storia alle spalle e ambasciatrice del Sangiovese di Romagna nel mondo, ha mantenuto le posizioni, gettando le basi per gli anni a venire attraverso un approccio di innovazione responsabile e rispettosa.
Uno sguardo fiducioso, proiettato al futuro, che si è concretizzato con l’approvazione di un piano di investimenti 2021-2023 superiore del 10% rispetto a quanto precedentemente stanziato per attività di cantina, viticoltura biologica, ricerca e sostenibilità che daranno vita entro l’anno a progetti di coltivazione, a nuovi vini e a nuove iniziative esperienziali sempre con i valori del territorio, della qualità e dell’heritage al centro. Imminente anche la presentazione del progetto di rebranding e comunicazione B2C. Il 2020 ha visto anche l’arrivo in azienda di due importanti figure manageriali quali Marcella Logli nel ruolo di Marketing and Strategy Director, e di Carlo Cappuccio come Sales Director.
La Umberto Cesari ha contenuto gli effetti che la pandemia di Covid 19 ha avuto sui consumi: il fatturato vede una crescita del +0.5% rispetto al 2019. Il trend positivo è trainato da referenze quali Liano e Sangiovese Riserva che raccontano il territorio attraverso la valorizzazione del Sangiovese, vitigno di cui l’azienda ha proposto nel 2020 una nuova interpretazione: Costa di Rose, il primo Rosé 100% Sangiovese. Un ricerca dell’eccellenza sancita anche con i prestigiosi Cinque Grappoli (Bibenda) ottenuti da Resultum.
Cresce del 20% circa il settore della grande distribuzione, a fronte dell’inevitabile calo nell’Ho.Re.Ca legato alle chiusure dovute al COVID.
I vini sono distribuiti in 60 paesi nel mondo. Il mercato che registra i migliori risultati è quello Nord Americano, tra i più competitivi e selettivi a livello globale per i fine wines, dove si è stato registrato un +10%, rispetto alla crescita media del mercato del + 2%. In Canada in particolare la Umberto Cesari si posiziona al primo posto tra le cantine maggiormente presenti nelle carte dei vini dei ristoranti del Québec (fonte MiBD Analytics). Un traguardo frutto di un lavoro intenso, capillare e di grande risposta e ascolto del consumatore, che ha compensato il calo dei consumi in Italia e nel resto del mondo.
In espansione il comparto digitale che tocca il 4% del fatturato Italia con un aumento a tripla cifra sul 2019. Anche i canali social hanno visto un forte slancio: Instagram è passato da 2700 followers nel 2019 a 18800 nel 2020, anch’esso con un aumento a tre cifre.
Grande attenzione è stata dedicata ai consumatori e winelovers che, non potendo più essere accolti in azienda, sono stati invitati a esclusive degustazioni online. Attività ed esperienze interattive da assaporare nell’intimità della propria casa in compagnia della Sommelier dell’azienda, Daniela Iogna, che ha condiviso con i partecipanti la sua conoscenza del vino, delle etichette Umberto Cesari e ha fornito consigli sugli abbinamenti. Il Wine Club ha registrato un incremento di iscritti del 100% rispetto al 2019.
“L’anno appena trascorso è stato l’occasione per un momento di forte riflessione strategica: abbiamo proseguito nella costante ricerca dell’eccellenza – commenta Gianmaria Cesari, alla guida dell’azienda – grazie ad un team che traduce la filosofia della Umberto Cesari in prodotti che interpretano stilisticamente il nostro terroir. Il successo nasce proprio dalla capacità di aver portato in bottiglia una precisa identità, sempre più riconosciuta. Affrontiamo questo nuovo anno con uno spirito positivo, continuando a investire in ricerca e innovazione nel rispetto della nostra tradizione, perché ci consente di avere tutti gli strumenti per intercettare e anticipare i trend e rispondere puntualmente alle esigenze di mercato. È fondamentale essere reattivi e soprattutto proattivi, senza mai dimenticare chi siamo, l’heritage, i nostri vini e la stessa Emilia Romagna, terra ricca, alla quale attraverso il nostro lavoro cerchiamo di dare, in Italia e nel mondo, il palcoscenico che merita” conclude Gianmaria Cesari.