La nuova campagna istituzionale di Umberto Cesari: protagonista la famiglia, la terra e un’emozione che non si può raccontare.
Abbiamo ha deciso di seguire una narrazione emozionale, intima e personale, per raccontare il nostro lavoro, i nostri valori e la nostra storia.
Nessuno strillo, nessun invito alla prova.
Solo il sentimento di chi vive la campagna, la vita tra i campi, i ritmi della terra. La tradizione di famiglia che si rinnova e si tramanda, anno dopo anno, giorno dopo giorno, nella condivisione quotidiana dell’esperienza nel fare il vino.
Oggi, con il lancio della nuova campagna istituzionale dal titolo “La mia terra non si racconta. Si vive.” siamo giunti al quinto capitolo di un percorso narrativo partito nel 2016, con la pubblicazione del primo visual raffigurante solo una mano che custodisce un acino di Sangiovese… poi ci sono stati il tralcio di vite, gli stivali segnati dalla terra e una serie di oggetti simbolo di esperienza e di una vita passata tra vini e vigne, semplici ma preziosi.
Nella nuova campagna incontriamo chi ha lasciato queste tracce: una camminata tra i filari, lo sguardo rivolto al futuro e l’impossibilità di spiegare, né con le parole né con un semplice scatto, tutta la passione, l’impegno e il legame profondo che unisce vino, terra e anima. In breve, tutta la passione, l’impegno e il legame profondo che uniscono Umberto Cesari al suo territorio: per capirlo, bisogna viverlo.
Il testo sottende la difficoltà di spiegare veramente il senso di una vita e di un legame in poche parole. L’invito è quello di scoprire da soli il senso delle sue parole e del suo lavoro.
Umberto Cesari. Vino, terra, anima.